Canone di locazione: significato
Quando si parla di canone di locazione il significato è preciso: è la somma pagata periodicamente dall’inquilino (conduttore) al proprietario di casa (locatore).
Il termine si riferisce dunque all’affitto che viene pagato mensilmente o in più rate sulla base di un contratto sancito tra le due parti.
Infatti esistono molteplici contratti, ma tutti presentano dei termini comuni ovvero:
● dati anagrafici di locaotore e conduttore
● specifiche dell’immobile
● modalità di pagamento: iban e quota
● tipo di contratto: libero o concordato
● durata del contratto: transitorio, cedolare secca o altro
● rateizzazione delle mensilità: mensile, trimestrale o altro
● inadempienze e clausole
Il canone di locazione prevede dunque il versamento di una somma al proprietario di casa, pattuita precedentemente sulla base di un contratto di locazione. In caso di mancato pagamento si passa alle inadempienze che generalmente presuppongono una quota maggiorata in percentuale, sulla base di quanto definito da contratto.
Per quanto riguarda il canone di affitto di un immobile, non vi è un calcolo univoco normalizzante. Infatti esso dipende essenzialmente dall’immobile, dalle sue condizioni, dalla metratura, zona di locazione e mercato immobiliare.
Difatti il il canone di affitto di un immobile è variabile.
Per una stima accurata e per evitare sovrastime o sottostime nella dichiarazione dei redditi, è sempre meglio affidarsi ad un agente immobiliare esperto.
Nondimeno è possibile stabilire autonomamente il canone di locazione ma in tal senso si potrebbe incorrere in errori di sottostima o sovrastima del prezzo con conseguenti controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Infatti esiste un canone minimo di affitto sia per il contratto libero che concordato stabilito dall’Agenzia delle Entrate o dai regimi territoriali.
Vediamoli insieme.
E’ importante sapere che esiste un canone di locazione minimo sulla base della tipologia di contratto.
Infatti nell’affitto a canone concordato la cifra minima e massima entro cui stabilire l’importo del canone mensile è stabilita dagli accordi territoriali.
Invece per quanto riguarda il contratto libero è stato stabilito un canone di locazione minimo e sotto tale soglia l’Agenzia delle Entrate potrebbe applicare una maggiore imposta oltre a sanzioni e interessi.
Infatti il canone minimo in questi casi è dato almeno dal 10% del valore catastale calcolato sulla base della valutazione automatica.
Per quanto riguarda l’aumento del canone di locazione esso può avvenire nei termini stabiliti dalla legge soltanto se è presente una clausola nel contratto tra le due parti, che rechi l’adeguamento dei prezzi sulla base dell’indice Istat dell’inflazione.
Sarebbe illegittimo applicato senza clausola all’intera durata del contratto.
Inoltre lo è anche se il contratto è a cedolare secca in quanto il locatore ha già uno sgravo fiscale derivante dalla tipologia stessa di contratto che è già a tassazione agevolata.
Dunque l’adeguamento dei prezzi può avvenire:
● fino al 100% della variazione Istat nei contratti di locazione a canone libero (durata di 4 anni più altri 4 di rinnovo automatico);
● fino al 75% della variazione Istat nei contratti di locazione a canone concordato (i 3 anni più altri 2 di rinnovo automatico)
Generalmente dipende dalla destinazione temporale dell’inquilino. Infatti alla domanda quale contratto di affitto conviene fare è possibile dare tre risposte:
● se l’inquilino è alla ricerca di una casa per un periodo di tempo lungo: contratto canone libero classico 4+4, cioè dalla durata di 4 anni rinnovabile di altri 4 anni
● Se l’inquilino invece vuole risparmiare sul canone d’affitto, è meglio concludere un contratto a canone concordato, dalla durata di 3+2 anni.
● Se l’inquilino ha intenzione di rimanere nell’immobile per poco tempo, il contratto transitorio con una durata massima 18 mesi è l’opzione migliore.
Si tratta di una particolare tipologia di contratto di locazione definito anche 3+2. Infatti l’affitto a canone concordato prevede un contratto di tre anni con rinnovo automatico di due.
Le agevolazioni sono molteplici e riguardano sia l’inquilino che il locatore.
Infatti questo contratto prevede un canone di affitto minore rispetto a quello libero e una durata più ampia
rispetto al transitorio.
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