Affitti brevi Milano

Milano è una città frizzante e dalle mille opportunità.

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È ambita da studenti lavoratori e professionisti in cerca di nuove esperienze lavorative e professionali sia al lungo termine che al breve.

Infatti gli affitti brevi a Milano sono diventati uno standard di vita che viene incontro alle esigenze di molti ed è in costante crescita.

Decidere di puntare sugli affitti brevi piuttosto che sugli affitti classici si rivela una scelta redditizia, considerando anche l’affluenza di persone che si trasferiscono a Milano e che hanno la necessità di trovare un posto in cui abitare in modo transitorio.

Le migliori piattaforme che si occupano e gestiscono gli affitti brevi a Milano, sono:

  • Airbnb
  • House in Milano
  • HostMate
  • Cleanbnb

Se disponi di appartamenti gradevoli che vuoi dare in affitto o se vivi all’estero e possiedi a Milano appartamenti che non puoi gestire ma con cui vuoi ricavarne un’entrata, in questo articolo ti daremo dei consigli su come iniziare.

Affitti brevi: quali sono le tasse e come dichiararli

Con la Circolare n. 24/E/2017, l’Agenzia delle Entrate ha regolato la questione degli affitti brevi e quali sono le tasse e come dichiararle.

 Infatti è possibile scegliere due modalità di dichiarazione:

  • La tassazione ai fini IRPEF del reddito: la tassazione si applica solo al 95% dei canoni di locazione annui su tutto il reddito complessivo percepito dal locatario. Essa è utilizzata quando il numero degli appartamenti è superiore a 4 ( si tratterebbe di attività imprenditoriale) e quando il periodo di brevità è superiore ai 30
  • La tassazione con cedolare secca: è la più conveniente e viene applicata un’aliquota fissa pari al 21%, che consente di evitare un cumulo con altri redditi percepiti, soprattutto se complessivamente sono annualmente Inoltre la si può applicare quando il numero degli appartamenti è inferiore a 4.

Ogni caso è diverso dall’altro dunque è molto importante scegliere il regime fiscale che più si addice alle tue esigenze simulando una pianificazione reddituale in caso di IRPEF o di cedolare secca e analizzando il risparmio che ne deriverebbe dall’uno o dall’altro caso.

Per gli affitti brevi e come dichiararli si potrà utilizzare il modello 730/2022 in caso di cedolare secca, mentre per la tassazione regolare IRPEF andrà utilizzato il modello redditi.

Affitti brevi e le spese detraibili

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Ma quali sono le spese detraibili derivanti dagli affitti brevi? Se si utilizza il modello IRPEF con reddito fondiario al 95%, le spese in più come la ristrutturazione, il servizio biancheria e pulizia della casa, non posso essere dedratti. Se invece si utilizza l’IRPEF per gli affitri brevi sotto la dicitura redditi, diversi sarà possibile scaricarli.

La stessa cosa si applica in caso di utilizzo di cedolare secca, con spese detraibili di pulizia e biancheria. Non sono deducibili invece le spese in più come la colazione offerta, il posto auto o il tour plan.

Affitti brevi: quando dare comunicazione alla questura

Una volta effettuato il check in degli ospiti, bisognerà trasmettere tempestivamente i dati alla questura. Ma quando dare comunicazione alla questura in caso di affitti brevi?

La trasmissione dei dati delle persone alloggianti va effettuata sul portale della Polizia di Stato entro le 24 ore successive all’arrivo degli ospiti nella struttura alloggiante. Per accedervi occorre avere già in possesso le credenziali di accesso richieste alla questura competente.

Per la registrazione dei dati degli host, va richiesta la carta di identità o il passaporto in caso di cittadini stranieri.

Alternative

Se pensi che gli affitti brevi siano troppo incerti o troppo impegnativi e preferisci un approccio più classico e sicuro per affittare i tuoi immobili affidati a noi di KM Real Estate.

Sapremo aiutarti con esperienza e professionalità a gestire gli affitti del tuo immobile.

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Maurizio Sala