Deposito cauzionale affitto: cos’è e come funziona?

Il deposito cauzionale, spesso erroneamente chiamato caparra, è una somma di denaro che l’inquilino versa al locatore al momento della firma del contratto di locazione. Si tratta di una garanzia per il proprietario che lo tutela in caso di eventuali inadempimenti come:

  • Mancato pagamento del canone di locazione
  • Danni all’immobile
  • Restituzione dell’immobile in condizioni non consone

A quante mensilità corrisponde la cauzione di un affito?

In Italia, la cauzione per un contratto di locazione non può superare le tre mensilità del canone di locazione, come stabilito dall’articolo 11 della legge n. 392/1978.

Questo significa che l’importo massimo del deposito cauzionale che il locatore può richiedere all’inquilino è pari a:

  • 3 x canone mensile

Ad esempio, se il canone mensile ammonta a 500 euro, il deposito cauzionale non potrà superare 1.500 euro.

È importante sottolineare che questo è il limite massimo previsto dalla legge. Le parti sono libere di concordare un importo inferiore, ma non superiore, a tre mensilità. L’ammontare deve essere specificato nel contratto di locazione.

Oltre al limite massimo di tre mensilità, la legge prevede anche che la cauzione debba essere restituita all’inquilino entro tre mesi dalla fine del contratto, previa detrazione di eventuali danni arrecati all’immobile o mancati pagamenti del canone e delle spese.

Quando devo versare il deposito cauzionale in un contratto d’affitto?

Il deposito cauzionale per un contratto di locazione in Italia deve essere versato dall’inquilino al locatore al momento della firma del contratto.

Questo significa che la consegna del deposito cauzionale deve avvenire contemporaneamente alla stipula del contratto di locazione.

La cauzione nel contratto d’affitto è obbligatoria?

La cauzione in un contratto d’affitto non è obbligatoria. Le parti, locatore e inquilino, sono libere di decidere se inserirla o meno nel contratto.

Tuttavia, è una prassi molto diffusa e consigliata per tutelare entrambe le parti:

  • Per il locatore: rappresenta una garanzia in caso di danni all’immobile o di mancati pagamenti del canone e delle spese.
  • Per l’inquilino: rappresenta un incentivo a mantenere l’immobile in buone condizioni e a rispettare gli obblighi contrattuali, sapendo che la somma verrà restituita alla fine del contratto.

Alternative al deposito cauzionale

In alcuni casi, al posto del deposito cauzionale, è possibile utilizzare altre forme di garanzia, come:

  • fideiussione bancaria: il locatore richiede all’inquilino di fornire una fideiussione bancaria, ovvero una garanzia rilasciata da una banca che si impegna a risarcire il locatore in caso di danni o mancati pagamenti.
  • polizza assicurativa: il locatore e l’inquilino stipulano una polizza assicurativa specifica per la locazione, che copre i danni all’immobile e i rischi di insolvenza dell’inquilino.

Quando il deposito cauzionale può essere trattenuto dal locatario?

Il locatario può trattenere il deposito cauzionale, in tutto o in parte, al termine del contratto di locazione solo in presenza di specifiche condizioni:

1. Danni all’immobile:

Se l’inquilino ha recato danni all’immobile che vanno oltre il normale deterioramento dovuto all’uso, il locatore può trattenere dalla somma il costo necessario per ripararli, non può trattenere somme eccedenti il reale costo dei lavori di riparazione.

È importante che i danni siano documentati con fotografie, fatture o altri mezzi di prova.

2. Mancato pagamento del canone o delle spese:

Se l’inquilino non ha pagato il canone di locazione o le spese condominiali, il locatore può trattenere dalla cauzione gli importi non versati.

Anche in questo caso, è importante che il mancato pagamento sia documentato con estratti conto, bollette o altri mezzi di prova.

È importante sottolineare che il locatore non può trattenere la cauzione per il semplice fatto che l’inquilino abbia lasciato l’immobile non perfettamente pulito. In questo caso, le spese per le pulizie straordinarie non possono essere addebitate all’inquilino.

Procedure per il trattenimento della cauzione:

  • Al termine del contratto di locazione, il locatore deve restituire la somma all’inquilino, detratte eventuali somme trattenute per i motivi sopra elencati.
  • Il locatore deve fornire all’inquilino una rendicontazione dettagliata delle somme trattenute, specificando le voci di spesa e i relativi importi.
  • Se l’inquilino non concorda con il rendiconto del locatore, può agire per le vie legali.

È consigliabile che locatore e inquilino stiano in comunicazione durante tutto il rapporto di locazione e che si confrontino su eventuali problematiche relative all’immobile. È importante redigere un verbale di consegna e riconsegna dell’immobile, in cui siano descritte le sue condizioni all’inizio e alla fine della locazione.

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Gli interessi sul deposito cauzionale: spiegazioni e obblighi

Gli interessi sul deposito cauzionale, o interessi legali, rappresentano il guadagno annuale maturato sulla somma versata al locatore.

Come funzionano e come si calcolano?

La legge stabilisce che la cauzione sia produttiva di interessi legali, che devono essere corrisposti annualmente all’inquilino.

Il tasso di interesse legale è stabilito ogni anno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per il 2024, il tasso è pari all’1%.

Gli interessi maturati si calcolano sull’importo della sommacversata per ogni anno di locazione.

Ad esempio, se la cauzione è di 1.000 euro e il tasso di interesse legale è dell’1%, al termine del primo anno l’inquilino avrà diritto a ricevere 10 euro di interessi.

Il pagamento degli interessi sul deposito cauzionale è obbligatorio per legge. Ciò significa che il locatore che non li versa rischia di doverli pagare all’inquilino con gli interessi moratori.

Casi eccezionali:

  • La clausola contrattuale che prevede la non corresponsione degli interessi sul deposito cauzionale è nulla.
  • L’inquilino può rinunciare agli interessi, ma tale rinuncia deve essere espressa e specifica.

Deposito cauzionale affitto commerciale: regole e differenze con le locazioni ad uso abitativo

Il deposito cauzionale è previsto anche nei contratti di locazione commerciale. Tuttavia, rispetto alle locazioni ad uso abitativo, la disciplina presenta alcune differenze fondamentali:

  • Per gli immobili ad uso commerciale non è soggetta al limite massimo di tre mensilità previsto per le locazioni abitative.
  • Le parti, locatore e inquilino, sono libere di concordare liberamente l’ammontare del deposito cauzionale, che può essere anche superiore a tre mensilità di canone.
  • Per le locazioni commerciali non è produttiva di interessi legali a favore dell’inquilino, come invece avviene per le locazioni ad uso abitativo.